FIRENZE: A DICOMANO ARRIVA LA RETE IN FIBRA OTTICA DI TIM
(AdnKronos) – Firenze, 5 gen – Sta diventando realtà grazie all'accordo siglato tra Tim e Amministrazione comunale la realizzazione della rete in fibra ottica a Dicomano (Firenze), con l'obiettivo di rendere disponibili servizi innovativi a cittadini e imprese grazie proprio alla rete internet super-veloce. Il programma di copertura del territorio del comune di Dicomano prevede entro il prossimo mese di marzo di raggiungere la gran parte della popolazione, grazie alla posa di oltre 2 chilometri di cavi in fibra ottica, che collegano 7 armadi stradali alle rispettive centrali. Per la posa dei cavi verranno utilizzate le infrastrutture esistenti sia di proprietà di Tim sia pubbliche, in accordo con l'Amministrazione, come ad esempio quella per la pubblica illuminazione. In caso di scavi, saranno utilizzate tecniche e strumentazioni innovative a basso impatto ambientale che minimizzano i tempi di intervento, l'area occupata dal cantiere, l'effrazione del suolo, il materiale asportato, il deterioramento della pavimentazione e, conseguentemente, i ripristini stradali. I lavori sono stati avviati in diverse zone della cittadina: in particolare sono già in corso di realizzazione in via Dante Alighieri, in Piazza della Repubblica e in via Garibaldi. Entro aprile, famiglie e imprese di DICOMANO potranno cominciare a usufruire di connessioni con velocità fino a 100 Megabit al secondo, che miglioreranno nettamente l'esperienza della navigazione in rete da casa o dall'azienda, abilitando nuovi servizi. Con la fibra sarà possibile accedere a contenuti anche in hd, giocare on line in modalità multiplayer in alta qualità e contemporaneamente fruire di contenuti multimediali su smartphone, tablet e smart tv. Le imprese invece potranno accedere a soluzioni professionali evolute sfruttandone al meglio le potenzialità, dalla telepresenza alla videosorveglianza. Un passaggio importante che apre nuove possibilità per i settori sia pubblici che privati in tematiche come la sicurezza, il monitoraggio del territorio o l'info mobilità. Tutte nuove possibilità per un territorio comunale smart e 3.0. Il sindaco Stefano Passiatore si è detto soddisfatto dell'accordo con Tim, che permetterà alla società di telecomunicazioni di portare a DICOMANO una rete di nuova generazione: ''La banda ultralarga è un elemento essenziale per lo sviluppo, per consentire a cittadini e imprese di accedere a servizi all'avanguardia. Con questo intervento facciamo un passo in avanti nel diritto alla cittadinanza digitale dei nostri cittadini''. Ha inoltre commentato il sindaco: ''La banda ultralarga non rappresenta più un optional per i nostri cittadini, ma un vero e proprio strumento per avere gli stessi diritti di chi abita nei grandi centri urbani".'Anche DICOMANO entra nella lista delle località scelte da Tim per la realizzazione della nuova rete in fibra ottica – ha dichiarato Stefano Bartoloni , responsabile Access Operations Toscana Est di Tim – questa moderna infrastruttura di rete consentirà ai cittadini e alle imprese di usufruire di servizi innovativi in grado di contribuire allo sviluppo dell'economia locale e alla sempre maggiore efficienza dei servizi urbani, ad esempio nel campo dell'infomobilità e in quello della sicurezza. Si tratta di un importante risultato reso possibile grazie agli importanti investimenti programmati da Tim e alla collaborazione con l'Amministrazione Comunale, fattori che consentiranno di realizzare rapidamente le attività di scavo e di posa minimizzando sia i tempi d'intervento sia i relativi costi e l'impatto sulla città''.
TELECOM: ASATI CHIEDE SPIEGAZIONI SU CONTRATTO HAVAS E INCONTRO IN USA
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Milano, 04 gen – Asati attraverso una missiva indirizzata agli organi sociali diTelecom Italia e a Consob chiede spiegazioni "sul contratto di pubblicita' tra Tim e la societa' Havas, per una cifra compresa tra 80 e 100 milioni di euro, e sull'incontro preannunciato tra Tim e investitori americani, che avverra' nel grattacielo della Bank of America Merrill Lynch, a New York". Per quanto riguarda l'assegnazione del contratto ad Havas, Asati chiede se sono state rispettare le procedure relative alle parti correlate visto che il vicepresidente di Tim e' il Ceo di Vivendi. Inoltre, Asati fa notare che Havas e' controllata da Vivendi e che il suo Ceo e' Yannik Bollore', figlio di Vincent Bollore'.
DIGITALE, GOVERNO LAVORA A DECRETO PER PASSARE DALLA CARTA AI FILE
(Public Policy) – Roma, 4 gen – Il ministero della Pubblica amministrazione lavora a una decreto attuativo per aumentare la digitalizzazione delle amministrazioni statali e locali e per completare il passaggio dalla carta ai documenti informatici. A quanto si apprende, il ministero di Marianna Madia, che sta scrivendo il testo insieme al nuovo commissario al DIGITALE Diego Piacentini, concluderà il testo nei prossimi mesi. Il provvedimento è attuativo del Codice dell'amministrazione DIGITALE, modificato dal Governo Renzi con la riforma P.a. Il testo conterrà le regole tecniche che le amministrazioni dovranno rispettare per tra transizione al DIGITALE. Innanzitutto, viene previsto l'utilizzo di software open source condivisi tra più uffici pubblici (tramite la divulgazione del cosiddetto "codice sorgente") e la nomina di dirigenti responsabili della svolta al DIGITALE. Le regole riguarderanno anche i micro pagamenti alle Pa, come multe e bollette, potranno avvenire tramite addebito sul conto telefonico. Con la riforma dovrebbe trovare applicazione anche il domicilio DIGITALE, rimasto solo su carta per molti anni: con un indirizzo email si potrà comunicare con le diverse amministrazioni. Con la riforma verranno rilanciati anche il timbro elettronico e la firma DIGITALE, e cesserà l'obbligo di conservare i documenti. Lo stesso decreto ministeriale conterrà una nuova scadenza per l'attuazione del cosiddetto piano "zero carta". Quest'ultimo doveva entrare a regime a metà agosto, ma il Governo ha deciso di rinviare di alcuni mesi la scadenza per le amministrazioni che non erano riuscite a mettersi in regola. Per le amministrazione pronte, però, è rimasta la facoltà di andare avanti con il passaggio
BORSA: MEDIASET IN CALO, NATIXIS LANCIA IPOTESI SPARTIZIONE VIVENDI-FININVEST
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Milano, 03 gen – Seduta di prese di beneficio ma con volumi di scambio che tornano a farsi significativi per Mediaset: il titolo ha viaggiato in controtendenza per tutta la seduta accusando in chiusura un calo dell'1,2% mentre sono passati di mano 20 milioni di azioni (l'1,7% del capitale). In questa fase di transizione, tra l'improvvisa scalata pre-natalizia di Vivendi e lo stallo dovuto al fatto che sia i francesi sia Fininvest si trovano a detenere "quote limite" di titoli oltre alle quali scatterebbe l'offerta obbligatoria, gli analisti delle case di investimento principali sembrano poco inclini a credere a un'opa ostile in arrivo da Parigi ma sono anche titubanti sull'ipotesi che il nuovo socio voglia andare alla prova di forza in assemblea per ottenere una rappresentanza in cda. In attesa di capire anche quali potranno essere le strategie industriali di Mediaset sia sulla tv in chiaro sia sulla pay, visto che tra qualche settimana dovrebbero essere presentate le linee guida triennali, prendono piede le valutazioni di una separazione delle attivita' attualmente in capo a Mediaset sia – come sottolinea Mediobanca Securities – in un'ottica di ridurre l'incidenza di Cologno Monzese nel Sistema integrato delle comunicazioni (ad esempio con la cessione di Premium) in modo da superare gli ostacoli di concentrazione nel caso di un asse Vivendi-Mediaset sia – come tratteggia uno scenario degli analisti di Natixis – nell'ottica di trovare un equilibrio tra le mire francesi e l'interesse di Fininvest. In questo senso gli analisti Jerome Bodin e Pavel Govciyan di Natixis, ipotizzano un riassetto di Mediaset che passi da una doppia opa amichevole, sulla capogruppo e sulla controllata Mediaset Espana, e che porti successivamente a separare le attivita' della tv in chiaro in Italia e in Spagna da quelle di pay-tv e di produzione televisiva. In sostanza, dopo le due opa a Milano e Madrid, Vivendi terrebbe per se' il 100% di Premium e il 100% delle attivita' di produzione televisiva come Medusa e Taodue mentre la tv in chiaro finirebbe in un veicolo controllato al 51% da Fininvest e al 49% da Vivendi. Questo riassetto avrebbe come corollario un'opzione "call" che permetterebbe ai francesi di assumere il controllo anche di queste attivita' entro 3-5 anni consentendo a Fininvest di entrare nell'azionariato del gruppo francese come secondo socio alle spalle di Vincent Bollore'. Questo scenario complesso avrebbe, secondo Natixis, due vantaggi: 'Consentirebbe in primo luogo alla famiglia Berlusconi di gestire le attivita' televisive in chiaro per diversi anni' permettendo a Fininvest di mantenere il controllo del core business, di aumentarne la presenza internazionale (per esempio assorbendo anche la free to air di Vivendi) e allo stesso tempo di testare la collaborazione con i francesi mantenendo comunque la via di uscita della cessione; il secondo vantaggio sarebbe quello di limitare il rischio regolatorio costituito dalle norme in materia di concentrazione tra tlc e tv su cui l'Agcom ha aperto un'istruttoria. Tutto il riassetto immaginato dagli analisti francesi rappresenterebbe per Vivendi un investimento da 2,8 miliardi di euro considerando due opa con un premio del 10% rispetto livelli attuali di Mediaset e Mediaset Espana, la cessione a Fininvest del 51% delle attivita' di tv in chiaro e la posizione finanziaria netta di Mediaset. L'attesa per le prossime mosse di Vivendi e del suo numero uno Vincent Bollore' e' molto forte anche in Francia e su piu' fronti. 'Il 2017 anno decisivo' per il finanziere ed industriale bretone e il gruppo dei media, titola oggi 'Les Echos', ricordando i tanti i capitoli aperti di cui si attende l'evoluzione (senza pero' fare alcuna menzione di Telecom Italia, di cui Vivendi e' primo azionista con il 24%). Mediaset e' 'il dossier piu' caldo' e l'interrogativo e' 'se Vivendi voglia prendere il controllo del gruppo o spingere la famiglia di Silvio Berlusconi ad allearsi su nuove basi'. Una risposta sara' 'probabilmente rapida' visto che nel frattempo la situazione di Mediaset Premium peggiora. C'e' poi la vicenda Ubisoft, il produttore di videogiochi di cui Vivendi detiene il 25% in contrasto con la famiglia fondatrice, i Guillemot. Un'Opa in questo caso costerebbe piu' cara di quella lanciata con successo sull'altro gioiello dei Guillemot nel 2016, Gameloft, visto che Ubisoft capitalizza 3,8 miliardi. Un'altro ipotesi che tiene banco e' quella del matrimonio tra Vivendi e Havas che Bollore' controlla al 60%. Ma l'operazione 'clou' – su cui da tempo si esercitano le voci – sarebbe un'alleanza con Orange, con l'entrata dell'operatore telefonico nel capitale di Canal Plus. Oppure, secondo altre congetture piu' ardite, Vivendi potrebbe essere venduto a Orange, facendo diventare Bollore' azionista di riferimento del gruppo di tlc. Secondo alcuni – scrive 'Les Echos' – Bollore' potrebbe approfittare del periodo di incertezza per le elezioni presidenziali in Francia per giocare le sue carte. Oppure – e' la conclusione dell'articolo – Bollore' potrebbe battere in ritirata su tutto il fronte intascando ricche plusvalenze. Nel qual caso non mancheranno di tornare a galla le accuse secondo cui Bollore' piu' che a costruire un impero nei media europei ha come obiettivo quello di massimizzare il suo patrimonio ed assicurane la trasmissione ai figli.
TELECOM: AL CDA AUTORIZZAZIONE PER BOND FINO A 6 MILIARDI
(ANSA) – MILANO, 3 GEN – Telecom rinnova l'autorizzazione ad emettere bond, con termine al 28 febbraio 2018, fino a 3 miliardi di euro. Lo ha deciso, emerge dal verbale della riunione, il cda nell'ultima riunione del 16 dicembre. Il cda ha anche deliberato di autorizzare (dopo aver revocato la precedente autorizzazione) l'emissione di prestiti obbligazionari non convertibili per altri 3 miliardi di dollari.
TELECOM: CON LUXOTTICA TRA I TOP 10 SU CUI PUNTA VOFA MERRILL
(ANSA) – MILANO, 3 GEN – Telecom e Luxottica sono i soli due titoli italiani tra i 'top 10' in Europa su cui puntano gli analisti di Bofa Merrill Lynch per il primo trimestre 2017. La banca d'affari americana ha messo Telecom nel mirino scommettendo "su una crescita dell'ebitda grazie alla ristrutturazione in corso nel business domestico". Sul fronte industriale poi gli analisti vedono nella qualita' della rete di Telecom il suo punto di forza e "un'importante barriera alla potenziale discesa dei prezzi in caso di lancio aggressivo di Iliad". L'analista nel suo report e' positivo anche sul Brasile dove vede un potenziale di recupero in uno scenario macroeconomico piu' stabile. Non ultimo dal nuovo piano, il primo firmato da Flavio Cattaneo, Bofa Merrill Lynch si attende "un rialzo nei target di razionalizzazione dei costi e del capex accanto ad una visione piu' ottimistica di medio termine di crescita e di una potenziale riduzione dell'indebitamento".
CALENDA: “RETE GRANDI IMPRESE A TUTELA ASSET STRATEGICI”
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 02 gen – "Dobbiamo metterci in sicurezza con un piano straordinario, ragionare come sistema Paese, tutelare in modo piu' netto gli interessi nazionali, avviare una vera politica di inclusione sociale per contrastare il populismo. Anche prendendoci tutti gli spazi di bilancio che servono". Lo afferma in un'intervista al Corriere della Sera il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. "Dobbiamo ricostruire una rete fatta di grandi aziende, pubbliche e private, e di istituzioni finanziarie capaci di muoversi all'occorrenza in modo coordinato, tra di loro e insieme al governo. Questo – prosegue Calenda – non vuol dire limitare gli spazi di mercato ma essere in grado di reagire quando viene distorto o manipolato, anche con regole scritte ad hoc, per indebolire il nostro tessuto economico"."Nella maggior parte dei casi – spiega Calenda nell'intervista al Corriere della Sera – gli investimenti esteri portano crescita ma dovremo comunque essere pronti a una tutela piu' assertiva degli interessi e degli asset economici nazionali strategici nei confronti dei partner, anche europei, che spesso usano in modo piu' coordinato e aggressivo di noi il sistema Paese. Entriamo in una stagione dove il nazionalismo economico si rafforzera' in tutto il mondo. Non dobbiamo abbracciarlo ma neanche essere impreparati ad affrontarlo". Un'allusione al caso Mediaset-Vivendi o alle ostilita' tedesche sul piano per Monte Paschi? "Su Mediaset – risponde Calenda – abbiamo deciso di operare con la moral suasion, non ci sono piaciute le modalita' dell'operazione. Se l'obiettivo e' quello di paralizzare la governance dell'azienda e' un problema. Vediamo cosa diranno la Consob e l'Autorita' sulle comunicazioni. Il caso Monte Paschi e' diverso. La Germania ha usato 241 miliardi di euro per ricapitalizzare le sue banche, e ora protesta per un'operazione che rispetta totalmente le regole, mente blocca il completamento dell'Unione bancaria".
WIND TRE: IBARRA, COMINCIA UNA GRANDE SFIDA DI MERCATO
(ANSA) – MILANO, 2 GEN – Wind Tre, nata dalla fusione di H3G e Wind Telecomunicazioni e' operativa dal 31 dicembre. "Comincia una grande sfida di mercato, un'importante fase di sviluppo per l'economia digitale nel nostro Paese: vogliamo essere leader nella relazione con i clienti grazie alla qualita' delle nostre infrastrutture, alla trasparenza delle nostre offerte e alla passione delle nostre persone" commenta il ceo Maximo Ibarra forte di 31 milioni di clienti e 2,7 milioni nel fisso. Wind Tre e' ora impegnata a realizzare importanti efficienze, ricorda una nota, e investira', nei prossimi anni, 7 miliardi di euro in infrastrutture digitali. L'azienda ha inoltre "l'obiettivo di diventare un player di riferimento nell'integrazione fisso-mobile e nello sviluppo delle reti in fibra di nuova generazione grazie anche all'accordo con Enel Open Fiber per la realizzazione della rete in banda ultralarga in Italia".
TLC: CONSEGNA CHIAVI BRENNERCOM-INFRANET
(ANSA) – BOLZANO, 2 GEN – Dopo la chiusura positiva delle trattative nell'autunno 2016, da oggi si apre un nuovo capitolo. Un ramo della Brennercom – informa una nota – e' stato scorporato e consegnato alla nuova societa' Infranet Spa. Si tratta dell'intera rete in fibra ottica, dei locali dove sono ubicati gli uffici e di un pagamento in contanti di Euro 7,5 milioni. In piu', sono passati dalla Brennercom alla Infranet anche 17 collaboratori altamente qualificati che continueranno ad avere un posto di lavoro interessante e sicuro. Alla Brennercom sono rimasti la rete radiofonica, il datacenter, tutti i clienti e rispettivi contratti come anche le societa' affiliate. La sede delle due societa' rimane in via Pacinotti a Bolzano. "Gia' in questa fase delicata abbiamo potuto constatare che lavoriamo bene assieme. Sono sicuro che possiamo costruire su questo e completarci vicendevolmente in futuro", commenta Ferdinand Willeit, Presidente della Brennercom. "Tutti gli accordi sono stati rispettati e molti dettagli chiariti senza problemi", conferma Philipp Moser.
TELECOM: JP MORGAN ACCRESCE DIRITTI DI VOTO, SOPRA IL 2%
(ANSA) – MILANO, 2 GEN – Jp Morgan ha aumentato i suoi diritti di voto in Telecom portandoli al 2,071 per cento. La banca americana ha inoltre una quota solo potenziale pari al 3,525% che porta la sua posizione aggregata complessivamente al 6,091 per cento. La partecipazione e' stata dichiarata alla Consob il 23 dicembre, facendo riferimento ad operazioni datate 16 dicembre. Nel dettaglio attraverso due societa' controllate detiene i diritti di voto riferibili ad azioni, attraverso una controllata detiene una partecipazione potenziale del 2,116%, altre posizioni lunghe con regolamento fisico per l'1,274% e posizioni lunghe con regolamento in contanti per lo 0,135 per cento. A novembre aveva invece una posizione aggregata pari al 7,538% fatta dello 0,81% di diritti di voto e per il 6,99% costituita dalla partecipazione solo potenziale del contratto di total equity return swap, con cui Telefonica ha 'parcheggiato' la quota in Telecom messa al servizio del prestito convertendo con cui e' uscita dall'azionariato del gruppo italiano.
P.A.: 509 SEDI TRENTINE COLLEGATE IN FIBRA OTTICA NEL 2016
(ANSA) – TRENTO, 2 GEN – A fine 2016 erano 509 le sedi della pubblica amministrazione trentina collegate direttamente in fibra ottica, con un incremento di 188 sedi rispetto al 2015. Il risultato – sottolinea la Provincia – e' stato ottenuto in seguito all'attuazione delle azioni strategiche indicate nel piano triennale 2016-2018 di Trentino Network approvato dalla Giunta provinciale nell'ottobre scorso. In particolare, delle 188 sedi, 86 sono comunali, 42 scolastiche, 19 biblioteche e le rimanenti fanno riferimento a sedi di protezione civile, uffici dell'agenzia del lavoro, comunita' di valle e catasto. "L'obiettivo che ci ha dato la Provincia per il 2017 e' ancora piu' sfidante, ossia di potenziare anche le utenze collegate in rete radio con oltre 50 Megabit per secondo e portare 1 Gigabit alle principali sedi della pubblica amministrazione, come gia' avviene per gli ospedali e per i data center pubblici", afferma il presidente di Trentino Network, Alessandro Zorer.