BANDA LARGA: FONDO PUBBLICO-PRIVATO UE PER INFRASTRUTTURE CON KFW, CDC E CDP
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Commissione europea e Banca europea degli investimenti presentano oggi a Lussemburgo un piano per creare un fondo per le infrastrutture di banda larga per attrarre capitali privati e pubblici con la partecipazione di tra grandi banche nazionali di promozione dello sviluppo: la tedesca Kfw Bankengruppe, l'italiana Cassa Depositi e Prestiti e la francese Caisse des depots et consignations. Il Fondo si chiama Connecting Europe Broadband Fund e dovrebbe raccogliere almeno mezzo miliardo di euro con impegni provenienti da investitori privati e pubblici inclusi Commissione e Bei. Per la Commissione europea si tratta di "un passo importante per lo sviluppo di reti ad alta capacita' nel quadro dell'azione Ue per estendere l'economia digitale". La Commissione Ue investira' nel nuovo fondo cento milioni di euro.
TIM: BANDA ULTRALARGA DA 100 MEGABIT ANCHE A BRONTE
(ANSA) – Bronte entra nella lista delle citta' italiane scelte da Tim per il lancio dei servizi a banda ultralarga sulla nuova rete in fibra ottica, che permette di utilizzare da casa e dall'ufficio la connessione superveloce fino a 100 Megabit al secondo in download. Da oggi nella quasi totalita' della citta' sono gia' disponibili i servizi in fibra ottica per cittadini e imprese. Il programma raggiunge circa 6.000 unita' immobiliari. Il lancio commerciale a Bronte dei servizi in fibra ottica e' il risultato degli importanti investimenti di Tim per la realizzazione in citta' della rete Next Generation Access Network
TLC: AVANTI A FINE ROAMING, SOFFERTO OK UE A REGOLE ANTIABUSO
(ANSA) – Avanti verso la fine del roaming prevista per meta' giugno 2017. I 28, con un voto su cui si sono spaccati, hanno comunque approvato a maggioranza le regole anti-abuso proposte dalla Commissione Ue. Queste impediscono il roaming permanente, ovvero l'utilizzo di una scheda acquistata in un Paese con tariffe migliori per usarla in modo continuativo in un altro, e coprono tutti gli utenti sulla base del principio di residenza e dei legami stabili a uno stato membro, dagli studenti Erasmus ai lavoratori transfrontalieri, assicurando loro la fine dei sovraccosti dell'uso dello smartphone all'estero. "Questo e' un passo importante", ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Ue Andrus Ansip, "possiamo adottare le salvaguardie proposte per far funzionare la fine del roaming". Ora, ha sottolineato, "serve un accordo sui prezzi all'ingrosso" del roaming, su cui i negoziati cominciano gia' "questa settimana". L'Italia ha votato a favore: anche le carte prepagate, assicurano fonti Ue, rientrano nel pacchetto e beneficiano come gli abbonamenti della fine dei sovraccosti. Le regole anti-abusi che definiscono come funzionera' in pratica la fine dei sovraccosti del roaming hanno spaccato gli stati membri: 12 hanno votato a favore, 9 si sono astenuti e 7 contro, riferiscono fonti Ue. Sono rimasti contrari i Paesi del Sud e del Nord Europa (Croazia, Grecia, Cipro, Portogallo, Finlandia, Austria, Ungheria), per motivi opposti: chi riceve molti turisti d'estate e teme di dover pagare infrastrutture per garantire il traffico dati ma senza poter rientrare dei costi dell'investimento nella bassa stagione, e chi ha invece formule attraenti per i consumatori messe a rischio da un eventuale 'shopping' straniero. Tra gli astenuti, invece, tutti i 'grandi' Paesi (ma nel sistema di voto dei comitati tecnici Ue conta come a favore): Germania, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Svezia, Polonia, Repubblica ceca, Romania, Lettonia. A favore, invece, oltre all'Italia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Danimarca, Irlanda, Malta, Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Estonia e Lituania. "Siamo convinti che la nostra proposta definisce il giusto equilibrio e unisce punti di vista molto diversi se non opposti", ha assicurato Ansip, in quanto oltre a "mettere fine ai costi extra quanto tutti i viaggiatori chiamano, mandano sms e navigano su internet all'estero" allo stesso tempo "garantisce che le offerte nazionali restino attraenti". Con le nuove regole adottate oggi, infatti, si garantisce a tutti, inclusi studenti Erasmus, lavoratori transfrontalieri, viaggiatori frequenti, pensionati o lavoratori che spendono parte dell'anno in un altro Paese, di poter pagare chiamate, sms e traffico dati alla stessa tariffa che a casa. Gli operatori potranno chiedere prove della residenza o dei legami con il Paese di cui si chiede la carta sim e si dovranno basare sull'indirizzo di fatturazione delle bollette per verificare sino a che punto un utente e' residente o meno nel paese in cui ha sottoscritto il contratto telefonico. Gli operatori dovranno aspettare almeno quattro mesi, e di fronte a un consumo dati superiore alla norma, prima di inviare un messaggio d'avvertimento all'utente. Questo avra' 14 giorni per informare il suo operatore sulla sua situazione. In caso di irregolarita', l'operatore non potra' comunque imporre sovraccosti superiori a quelli all'ingrosso che gli operatori si pagano tra di loro per i servizi di roaming, attualmente in corso di negoziato tra le istituzioni Ue. Per le carte prepagate, i consumatori una volta all'estero potranno utilizzare il loro credito rimanente alla stessa tariffa che a casa per chiamate ed sms, mentre per i dati pagheranno il prezzo all'ingrosso del servizio che si applicano tra di loro gli operatori. Per chi ha abbonamenti illimitati con tariffe addirittura inferiori ai prezzi all'ingrosso, il traffico voce e sms resta illimitato, mentre per i dati avra' diritto a due volte il valore del suo abbonamento al prezzo all'ingrosso. Piu' basso sara' il prezzo su cui troveranno l'accordo Parlamento, Consiglio e Commissione Ue, maggiori saranno le possibilita' di consumo e minori le spese per gli utenti.
TLC: STARACE, NO CAMBIAMENTO PIANO BANDA LARGA DA CAMBIO GOVERNO
(AdnKronos) – "Non cambia niente, l'Italia continua ad avere bisogno di capacità di trasmissione dati prima, durante e dopo il referendum. Non vediamo un grande cambiamento". Così l'amministratore delegato di Enel Francesco Starace risponde a margine della presentazione del Weo 2016 dell'Aie alla domanda se il cambiamento del governo a seguito dell'esito del referendum cambiasse i piani del gruppo per il dispiegamento della banda larga. Rispondendo a chi gli chiedeva se ci potessero essere ritardi l'ad Enel risponde con un "no".