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CFWA_Agenzie Stampa 22.11.2016
TLC: GIACOMELLI, ESITO REFERENDUM NON CAMBIA STRATEGIA SU BANDA ULTRALARGA 

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – "Se qualcuno immagina che dopo il 4 dicembre un determinato esito del referendum possa cambiare la strategia del Governo italiano su digitale e banda ultralarga si sbaglia: non si torna indietro'. Lo assicura il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, intervenuto al convegno 'Digital Italy Summit 2016" in Confindustria. 'Quando siamo arrivati si esaltava le potenzialita' del doppino in rame, ora vedo che tutti gli spot tv parlano di ultrafibra: qualcosa e' cambiato', ha aggiunto, segnalando che anche sul 5G l'Italia non intende restare indietro. 'Gia' nel 2017 in tre citta' sperimenteremo la tecnologia 5G su infrastrutture e servizi. E sempre l'anno prossimo con Agid e Mibact lanceremo la rete nazionale federata Wifi per il turismo".

ENEL: STARACE, PER OPEN NON SERVONO ALTRI INVESTITORI

(ANSA) – Per Enel Opeb Fiber "non credo ci sara' la necessita' di ricorrere ad altri investitori". Lo ha chiarito l'ad dell'Enel, Francesco Starace, a margine della presentazione del piano industriale. Quanto a F2i, che ha un'opzione per rientrare nel capitale da esercitare entro dicembre, Starace ha spiegato che il fondo "sta elaborando la sua analisi del nostro piano, stanno ancora nei tempi". In ogni caso, ha concluso, "non abbiamo indicazioni ne' in un senso ne' nell'altro, per il resto continuiamo a cablare". Quanto a un possibile accordo con Acea per portare la fibra a Roma, Starace ha detto che Enel "sta discutendo" con la compagnia capitolina "le modalita' di interlocuzione: il tema non e' semplice pero' stiamo discutendo con tutte le municipalizzate italiane, appena avremo qualcosa di concreto lo diremo".

TELECOM: RECCHI, NESSUNO INVESTE COME NOI SULLA FIBRA

(AdnKronos) – ''Nessuno investe come noi, posiamo oltre 7.300km di fibra al giorno per aiutare la digitalizzazione del Paese''. E' quanto ha sottolineato oggi nel suo intervento al Digital Italy Summit il Presidente del Gruppo TIM, Giuseppe Recchi. ''In questa precisa fase temporale ci sono una serie di circostanze che sembrano puntare nella giusta direzione: aumento degli investimenti da parte dei soggetti privati, investimenti pubblici, nuovo quadro regolamentare europeo, la new wave di investimenti e opportunità offerte dal 5G, lo slancio della cosiddetta industry 4.0 e una domanda che sta finalmente iniziando a materializzarsi. Sono tutti elementi che messi insieme possono dare vita a un allineamento dei pianeti in grado di favorire lo sviluppo del Paese'', spiega Recchi.

INTERNET: BSA, SOFTWARE CONTRIBUISCE PER 50,8 MLD L'ANNO A ECONOMIA ITALIA

(AdnKronos) – Il settore del software ha un profondo impatto sull'economia italiana: contribuisce con 50,8 miliardi di euro al Pil dell'Italia (cifra comprendente anche gli effetti indiretti e indotti), alimentando 743.921 posti di lavoro qualificati, nonché 864 milioni di euro in Ricerca e Sviluppo. Sono questi i dati principali di una ricerca pubblicati oggi da Bsa| The Software Alliance, e che comprende dati e valutazioni d'impatto economico condotte da The Economist Intelligence Unit. In particolare il software contribuisce per 50,8 miliardi di euro annui all'economia italiana. Il settore nel 2014 ha prodotto direttamente 20,3 miliardi di euro di Pil, pari all'1,3% del totale. Ma, se si sommano i suoi effetti complessivi (compresi quelli indiretti e indotti), il contributo del software s'aggira intorno al 3,2% del Pil del nostro Paese, contribuendo all'economia nazionale con un ammontare di circa 50,8 miliardi. Inoltre il software genera 743.921 posti di lavoro in Italia, equivalenti al 3,3% dell'occupazione complessiva nella Penisola. Se tutte queste persone formassero una città, sarebbe la quinta per popolazione, dopo Roma, Milano, Napoli e Torino. Il settore impiega direttamente 289.011 persone e la ricerca mostra che il suo indotto ne occupa altri 454.910. L'industria del software inoltre genera il 7,5% degli investimenti privati in R&S. le aziende del software investono massicciamente in Ricerca & Sviluppo: 864 milioni di euro nel 2013, cioè il 7,5% della spesa totale in ricerca del settore privato in Italia.  Il software produce guadagni per anche altre economie dell'Ue. In Germania, secondo la ricerca Bsa | The Software Alliance, il settore del software contribuisce per un totale di 152,6 miliardi di euro (incluso l'indotto) all'economia tedesca, ovvero per 5,2% del Pil. Genera in totale 1.915.787 posti di lavoro (sempre incluso l'indotto), cioè il 4,5% dell'occupazione complessiva in Germania. In Francia invece il settore del software contribuisce per un totale di 113,1 miliardi di euro (incluso l'indotto) all'economia francese, il 5,3% del relativo Prodotto interno lordo. Genera in totale 1.198.304 posti di lavoro (indotto compreso), vale a dire il 4,5% dell'occupazione globale d'Oltralpe. In Spagna il settore del software contribuisce per un totale di 35,8 miliardi di euro (incluso l'indotto) all'economia spagnola, il 3,4% del rispettivo Pil. Genera in totale 624.471 posti di lavoro (ancora indotto compreso), cioè il 3,7% dell'occupazione complessiva spagnola. "A differenza dei settori dell'industria tradizionale, il software non ha bisogno di un catalizzatore esterno per evolvere: esso stesso in realtà è il catalizzatore'', commenta lo studio Victoria Espinel, presidente e ceo di Bsa | The Software Alliance. "Il software continuerà a rivoluzionare le modalità con cui tutti noi lavoriamo, comunichiamo, pianifichiamo e creiamo, in modi che ora possiamo appena immaginare. L'innovazione digitale guidata dal software e le data analytics portano benefici ad ampi settori dell'economia europea.Per questo invitiamo il legislatore a predisporre un quadro normativo che consenta di cogliere le opportunità offerte dalla tecnologia", continua Espinel. "Sostenere la libera circolazione dei dati attraverso i confini nazionali, evitando norme che impongano la localizzazione dei dati stessi, promuoverne applicazioni tecnologiche dell'INTERNET delle cose, e favorire lo sviluppo di nuove generazioni di standard digitali nei consessi internazionali invierebbe un segnale forte che l'Italia – conclude – è pronta a cogliere tutti i vantaggi che il software appunto ci offre".

TLC: STARACE "NO CONSEGUENZA SU BANDA LARGA SE VINCE NO REFERENDUM" 

(ITALPRESS) – "Se al referendum vincera' il No, l'impatto per quel che riguarda la banda larga, sara' zero. Tutto questo e' gia' iniziato non perche' c'era un certo partito al governo, ma perche' c'e' una lacuna da colmare, quindi e' del tutto irrilevante quello che succedera' con il voto, non ci saranno conseguenze". Lo ha detto l'Ad di Enel , Francesco Starace, nel corso della conferenza stampa al termine della presentazione del piano industriale 2017-2019. 

ENEL: PIANO STRATEGICO 2017-2019, 4,7 MLD SU DIGITALIZZAZIONE 

(ITALPRESS) – Nel piano strategico 2017-2019 dell'ENEL focus sulla digitalizzazione e l'attenzione al cliente, accanto ai principi fondamentali presentati lo scorso anno. Questi due nuove fattori consentiranno alla strategia di ENEL di accelerare la creazione di valore per gli azionisti. Il piano, presentato oggi a Londra, prevede un investimento di 4,7 miliardi di euro per digitalizzare gli asset, l'operativita' e i processi del Gruppo e potenziare la connettivita', con l'obiettivo di generare un incremento cumulato dell'Ebitda per 1,6 miliardi di euro tra il 2017 e il 2019. ENEL punta a migliorare il servizio al cliente per preservare e far crescere l'asset piu' importante dell'azienda, il suo portafoglio di oltre 60 milioni di clienti finali, con l'obiettivo di generare 3 miliardi di euro di Ebtida nel 2019.

FASTWEB: A VERONA RETE BANDA ULTRALARGA PER INTERNET FINO A 1 GIGA 

(ITALPRESS) – Presentata, presso il Comune di Verona, alla presenza del sindaco Flavio Tosi e del direttore delle Relazioni esterne e istituzionali di FASTWEB Sergio Scalpelli, la realizzazione della rete in banda ultralarga con tecnologia Fiber to the Home a Verona, che portera' a famiglie e aziende del territorio una connessione internet ancora piu' veloce, stabile e potente. Verona e' infatti una delle 29 citta' in cui Flash Fiber, la joint venture nata fra Tim e FASTWEB, sta lavorando per portare la fibra ottica fin dentro alle case e alle aziende, con velocita' fino a 1 Gigabit per secondo. Verona e' stata una delle prime citta' in cui FASTWEB ha portato la fibra fino agli armadi stradali e gia' oggi oltre il 90% della citta' puo' navigare in Internet con velocita' fino a 100 Mbps. Negli ultimi anni FASTWEB ha investito in citta' e in alcune aree industriali limitrofe oltre 20 milioni e ha posato circa 500 chilometri di fibra per garantire la migliore connessione ai propri clienti. Ora la joint venture Flash Fiber tra FASTWEB e Tim ha avviato il progetto per estendere ulteriormente la fibra dagli armadi stradali fino alle case e alle aziende. L'investimento previsto e' di ulteriori 20 milioni. L'obiettivo e' offrire ai veronesi collegamenti super-veloci fino a 1 Gigabit al secondo. "FASTWEB vuole portare la miglior connessione ai propri clienti, siano essi famiglie o imprese", ha dichiarato Scalpelli. "Per questo abbiamo deciso di potenziare la rete nelle principali citta' italiane passando da tecnologia Fiber to the Cabinet a Fiber to the Home. Verona, per la vivacita' del suo tessuto industriale, la ricchezza dell'offerta turistica, la sua proiezione internazionale, e' una delle citta' in cui stiamo lavorando per portare la nuova tecnologia".

BANDA ULTRA LARGA: MARONI "COPERTURA ALTA SOLO IN LOMBARDIA" 

(ITALPRESS) – "La Banda ultra larga cresce in Lombardia. Nella nostra regione la quota di popolazione che ha accesso ai servizi internet con velocita' di almeno 100 mega byte al secondo e' gia' pari al 25 per cento. Si tratta del dato di gran lunga piu' elevato in Italia, e addirittura superiore al doppio della media italiana, ferma all'11 per cento". Lo fa sapere il presidente della Regione Lombardia Roberto MARONI, commentando i dati (riferiti a maggio di quest'anno) resi noti dal Ministero per lo Sviluppo economico ed elaborati dall'Osservatorio per le micro e piccole imprese di Confartigianato Imprese Lombardia e contenuti nell'ultimo approfondimento di 'Lombardia Speciale' da oggi online sul portale www.lombardiaspeciale.regione.lombardia.it. I dati mettono in luce l'evidenza del primato lombardo, cui tiene testa parzialmente soltanto il Lazio, che ha un grado di copertura della Banda ultra larga pari al 21,6 per cento. Sul terzo gradino del podio ci sono Campania e Liguria, con una percentuale di copertura del 14 per cento. Seguono, l'Emilia Romagna e il Piemonte (13 per cento), la provincia autonoma di Bolzano (7 per cento), la Sicilia (5,7 per cento), la Toscana (5,2 per cento), la Puglia (4,9 per cento), il Veneto (4,1 per cento), la Calabria (3,4 per cento), il Molise (2,1 per cento), l'Abruzzo (2 per cento), la Basilicata (1,7 per cento), le Marche e la provincia autonoma di Trento (1 per cento). Ferme a quota zero, il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna, l'Umbria e la Val d'Aosta. Positive le previsioni per i prossimi mesi: gia' nel 2018 la crescita della Banda ultra larga dovrebbe permettere di raggiungere un grado di copertura del 35 per cento, per arrivare nel biennio successivo al 43,6 per cento, il 18,6 per cento di copertura in piu' in quattro anni. "Mantenendo questo livello di sviluppo – e' la considerazione del presidente -, sarebbe possibile estendere il bacino di utenza potenziale della Banda larga a un ritmo di cento micro piccole imprese al giorno". "Il nostro obiettivo – sottolinea MARONI – e' infatti di creare le condizioni per fare impresa ovunque, in una grande citta', come in un piccolo centro di montagna". "Banda ultra larga per le nostre imprese significa infatti maggiore produttivita' e possibilita' di competere sui mercati di tutto il mondo" prosegue il presidente. Lo studio di Confartigianato sottolinea appunto come sarebbe possibile, attraverso la diffusione della Banda ultra larga, aumentare di 4,4 miliardi di euro il valore aggiunto delle medie e piccole imprese fino a 20 addetti, un valore che corrisponde all'1,3 per cento del Prodotto interno lordo della Lombardia. Circa il fronte famiglie, la percentuale di quelle che dispongono di una connessione a Banda larga (fino a 20 mega byte per secondo) in Lombardia nel 2015 e' pari al 69,2 per cento. Una crescita di quasi 20 punti percentuali rispetto a cinque anni prima, quando era attestata al 51,8 per cento. Secondo i dati del portale di Infratel, inoltre, la quasi totalita' della popolazione lombarda (il 99,6 per cento) e' ormai raggiunto dalla banda larga fissa. L'estensione della Banda larga e ultra larga e' considerato prioritaria anche dall'Unione europea, che, attraverso l'Agenda digitale europea, si e' posta tre obiettivi fondamentali da raggiungere: il primo, con scadenza nel 2013, prevedeva che tutti i cittadini europei avessero accesso ad una connessione in banda larga (fino a 20 mega byte per secondo). Gli altri due, per i quali c'e' tempo fino al 2020, prevedono: l'accesso per tutti i cittadini europei a una connessione Internet in Banda ultra larga (30 mega byte per secondo); la possibilita' di disporre di una connessione internet con velocita' superiore a 100 mega byte per secondo per almeno il 50 per cento delle famiglie europee. Per raggiungere questi risultati fra Regione Lombardia e Ministero per lo Sviluppo economico sono gia' stati attivati sette Accordi di programma di sviluppo infrastrutturale, che sono stati rafforzati da un ulteriore piano di investimenti che interessa 2,6 milioni di cittadini e 1,1 milioni di unita' immobiliari localizzate nelle aree bianche. Questi progetti verranno finanziati, oltre che da circa 70 milioni di euro provenienti da fondi strutturali (come il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) e da altre risorse regionali, da 381 milioni di euro del Fondo di Sviluppo e coesione statale.

INTERNET E INFORMAZIONE: CONVEGNO A ROMA CON ROSSI 

(ITALPRESS) – La comunicazione e' diventata un processo in cui contano sempre di meno gli attori della comunicazione stessa e sempre di piu' la tecnica, le piccole astuzie e il look di chi occupa il teleschermo e le tecnologie di comunicazione digitale. Di questo si occupera' domani 23 novembre a Roma, nella Sala Da Feltre in via Musolino 7, Web2Society. Teorie critiche all'ideologia della comunicazione. L'obiettivo e' quello di creare, partendo da un'analisi compiuta da studiosi della materia, operatori del settore e amministratori, una comunita' indipendente di pensiero e di ricerca. Web2Society si articolera' in una sessione di studio mattutina e in convegno pomeridiano dal titolo La democrazia nell'era di internet. Disinformazione, bufale e false flag nei fatti politici e geopolitici cui partecipera' il presidente della Toscana, Enrico Rossi, dopo l'introduzione di Tommaso Giuntella, presidente Centro Studi Democrazie Digitali Rai Digital, insieme a Paola Ghedini, direttore Divisione Cybersecurity Ste, Alessio "Pinuccio" Giannone di Striscia La Notizia, Walter Quattrociocchi, docente universitario, e Giuglio Terzi Di Sant'agata, diplomatico ed ex ministro degli esteri, moderati da Teresa De Santis di Rai News. 
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