Il governo intervenga per aiutare le aziende a portare la connessione internet senza l’utilizzo di fili nelle zone più isolate del Paese. Lo chiede Enrico Boccardo, presidente della Coalizione fixed wireless access (Cfwa), organizzazione che riunisce circa 60 operatori economici del settore. Boccardo spiega in che cosa consiste questa tecnologia e quali vantaggi potrebbe apportare al Paese, soprattutto nelle zone più isolate.
Cos’è, come funziona e a cosa serve il fixed wiless access?
È una tecnologia che consente di portare nelle nostre case internet senza l’utilizzo di fili, anche ad altissima velocità. Rappresenta quindi un’alternativa ai collegamenti via cavo ed è particolarmente utile per portare connessioni in qualsiasi angolo del territorio nazionale in tempi rapidi, anche in quelli più isolati. L’autorità delle Comunicazioni ha recentemente stimato che alla fine dello scorso mese di settembre le linee connesse ad internet con questa tecnologia erano circa 1,3 milioni, in crescita costante fin dalla sua nascita.
Che cosa chiedono al governo le aziende che operano in questo settore?
Il governo potrebbe aiutarci riducendo i costi per l’utilizzo delle frequenze. Almeno per gli operatori di telecomunicazioni medio/piccoli, per i quali questi costi sono particolarmente gravosi. In questo modo si favorirebbe lo sviluppo delle reti locali, rendendo per alcuni operatori conveniente investire anche dove nessun altro investe. In tal modo si potrebbe portare rapidamente la connessione in tutte quelle aree che ancora non hanno un adeguato accesso ad internet. Ci aspettiamo inoltre che le nostre reti non vengano escluse dai cd. voucher, ovvero dalla modalità individuata dal governo per stimolare la domanda di connessioni ad altissima velocità.
Quali vantaggi ci sarebbero per il Paese con questa tecnologia che porta internet anche nelle zone non servite dai grandi operatori?
I dati parlano chiaro: nelle zone a fallimento di mercato, ovvero nelle aree più isolate, non arriveranno i grandi operatori, perlomeno per molti anni, nemmeno con gli aiuti di Stato messi in atto dai vari governi. Le reti Fwa sono invece economicamente sostenibili e di rapida realizzazione, perché non comportano scavi e ci permettono quindi di portare subito l’internet ad altissime velocità in tutto il Paese.
Quante sono le aziende che aderiscono al vostro consorzio e che obiettivo si pongono?
Al momento sono oltre 60 operatori economici della filiera. Cfwa è una coalizione e non una semplice associazione, nel senso che raccoglie tutte le aziende della filiera. Pertanto, oltre agli operatori di accesso, abbiamo al nostro interno i sistemisti, gli operatori delle torri e i fornitori di apparati. Tutti insieme rappresentiamo il meglio dell’industria del fixed wireless italiano che offre soluzioni digitali ad alte prestazioni al Paese.
Rispetto alla fibra che vantaggi ci sono?
Le nostre torri saranno collegate alla fibra, tuttavia si tratta di due diverse tipologie di accesso alla rete, che possono coesistere insieme. Noi colleghiamo le torri in fibra ottica e poi copriamo via radio il tratto che intercorre tra queste e i nostri clienti. Lo facciamo in tempi rapidi e con costi minori, non avendo la necessità di scavi o fili. Questo reca generalmente una grande soddisfazione agli utenti, che possono sostituire la vecchia Adsl in rame con delle connessioni più adatte a soddisfare le loro attuali esigenze, come la visione di contenuti in streaming o l’utilizzo di videogiochi online. Tutto ciò ci dà la possibilità di mantenere la clientela anche laddove arriva il concessionario pubblico, perché nulla vieta ad un operatore wireless di collegarsi alla rete pubblica in fibra per continuare ad erogare i propri servizi.
Fonte: https://www.ilmessaggero.it/economia/news/fixed_wireless_access-4862594.html