Il neo presidente della Coalizione Fwa accende i riflettori sugli impatti derivanti dalla creazione di una società delle reti: “Serve confronto con tutti gli operatori, tecnologie fixed wireless access determinanti per piani banda ultralarga”
“È necessario che il Governo adotti una posizione chiara e decisa sulla newco delle reti Tim-Open Fiber per evitare che si crei un “nuovo monopolista” anche se vincolato ad essere un operatore non integrato verticalmente e wholesale-only passivo. Da questa operazione ravvisiamo criticità per la libera concorrenza”. Enrico Boccardo, nuovo presidente della Coalizione Fwa accende i riflettori sulla competizione di mercato, sulla tenuta della concorrenza e sugli impatti, inevitabili, sull’intero comparto delle Tlc derivanti dall’operazione “newco”.
“Il progetto del Governo rischia di alterare un intero ecosistema di imprese che forniscono servizi di telecomunicazioni avanzati ed innovativi, con una perdita inevitabile di posti di lavoro. Non possono poi essere esclusi crescenti costi per i consumatori. Negli ultimi anni la concorrenza nel settore ha portato innegabili benefici. Con un monopolista della rete si rischierà un’inversione di tendenza. Mi auguro però che ciò non accada ed il mio appello al Governo è quello di aprire un confronto con tutti gli operatori prima di procedere”. Determinante secondo Boccardo, il ruolo degli operatori Fwa. “Snobbate” nel corso degli ultimi anni, le tecnologie Fwa sono state recentemente “riabilitate” da Agcom che le ha annoverate fra quelle che possono contribuire alla diffusione della banda ultralarga.
Presidente, per la coalizione Fwa si apre dunque un nuovo importante capitolo-
Il riconoscimento di Agcom è per noi importante ma ancora di più le scelte e il gradimento dei nostri utenti. Sono loro i garanti della qualità del servizio. Ed è a loro difesa che orienterò la mia agenda in cui ho individuato quattro priorità: evitare lo spiazzamento di investimenti privati nell’attuazione dei piani banda ultralarga, rendere disponibili nuove frequenze e farne calare il costo dei diritti d’uso, evidenziare l’importanza del Fixed wireless access nella realizzazione del 5G.
Quanto è diffuso in Italia l’uso delle tecnologie Fwa?
Abbiamo da tempo superato un milione di linee con una crescita del 21,4% anno su anno (dati Agcom). Il successo deriva dalla versatilità del Fwa, ideale per le aree rurali nonché per quelle industriali e limitrofe alle grandi città. La domanda di connettività è in crescita e la nostra tecnologia, grazie agli investimenti che garantiscono prestazioni a 100MB, sopperisce egregiamente alla carenza di fibra offrendo soluzioni performanti e a costi minori.
C’è consapevolezza in merito ai benefici di queste tecnologie?
La consapevolezza è in crescita ma c’è ancora molto da fare. Per il nostro settore sono state importanti alcune scelte di Agcom, come quella di includere l’Fwa nell’Osservatorio trimestrale con oltre un milione di linee attivate o la recente Delibera sui “bollini” che certifica, per la prima volta, l’equiparazione prestazionale tra l’Fwa e l’offerta mista fibra-rame. Come Coalizione lavoriamo costantemente per avere un dialogo proficuo con le istituzioni e ribadire l’efficacia delle nostre soluzioni.
Che tipo di contributo concreto possono dare le tecnologie Fwa nell’ambito della roamdap dell’ultrabroadband fisso nelle aree bianche?
Nei cluster C e D stiamo già contribuendo grazie all’erogazione di servizi ad alta velocità. Tenga presente che la Consultazione sulle aree bianche del febbraio 2015 e valida fino a marzo 2018 non ha tenuto in considerazione l’Fwa, non consentendo quindi agli operatori di “mappare” le loro infrastrutture. Dal momento che il vincitore dei bandi (Open Fiber, ndr) intende cablare con l’Fwa circa il 30% delle abitazioni, riteniamo che la Consultazione debba essere aggiornata da parte di Agcom per offrire una fotografia realistica degli investimenti dei privati.
Come si inseriscono le tecnologie Fwa nella roadmap 5G?
Organismi internazionali hanno già stabilito che il 5G non è l’evoluzione delle tecnologie mobili, anche se alcuni vogliono farci credere il contrario. Abbiamo seguito con grande interesse l’asta per le frequenze, apprezzando il fatto sia stata prevista una “riserva” per il leasing di quelle inutilizzate nei Comuni sotto i 5000 abitanti, un nostro target. Per questo, siamo pronti a fare la nostra parte per evitare rischi di digital divide, avendo da anni investito in una rete ad alta densificazione di antenne.
Fonte: https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/newco-tim-open-fiber-boccardo-no-a-nuovi-monopoli-si-rischia-di-alterare-lecosistema-tlc/