Roma, 5 mag. – Nel settore delle telecomunicazioni la società unica delle rete non deve essere di ostacolo alla concorrenza. A chiederlo nel corso di un’audizione al Senato è Enrico Boccardo, presidente della Cfwa, la coalizione del Fixed Wireless Access nata ad aprile 2016 e costituita da rappresentanti dell’intera filiera del FWA, con l’obiettivo di portare la banda ultralarga in tutta Italia.
“L’ipotesi in cui la rete di Open Fiber possa integrarsi con la rete dell’operatore ex monopolista, se non correttamente regolata, rappresenterebbe una minaccia alla concorrenza nel settore delle telecomunicazioni”, ha detto Boccardo in audizione davanti alla Commissione Politiche Europee del Senato sul Codice europeo delle Comunicazioni elettroniche che il Governo Conte dovrà recepire entro l’anno (Direttiva 2018/1972/UE).
“È importante che anche gli operatori wholesale only siano soggetti alla più rigida normativa prevista per gli operatori verticalmente integrati, almeno dal momento in cui anche i primi assumano dimensioni tali da poter, di fatto, condizionare il mercato, come nel caso di Open Fiber”, ha proseguito il presidente di CFWA. Secondo Boccardo “è necessario riconoscere all’AGCOM il potere di controllare i prezzi all’ingrosso praticati e di azionare tutti i rimedi per garantire un equilibrio concorrenziale del mercato sia a valle che a monte”.
Questo, ha aggiunto Boccardo, “è importante già nelle attuali condizioni di mercato, ma lo è ancor di più nell’ipotesi in cui si crei una società unica della rete, che vanificherebbe tutti gli investimenti che gli operatori FWA hanno sostenuto in questi anni per creare una propria infrastruttura, riducendoli a meri rivenditori di servizi”.
“È necessario che le istituzioni – ha spiegato il Presidente di Cfwa Boccardo – abbiano maggiore consapevolezza dell’impegno quotidiano di centinaia di piccoli operatori, senza i quali ad oggi, in moltissime aree del Paese, non sarebbero possibili lo smart working o la didattica a distanza. Di recente abbiamo riscontrato una maggiore apertura verso le potenzialità dell’FWA, come tecnologia alternativa e complementare alla fibra, ma è necessaria una riforma che restituisca competitività al settore e superi i limiti che ancora oggi ostacolano la nostra missione e la concorrenza tra operatori. Ad esempio, è necessaria una revisione degli attuali sistemi di calcolo dei contributi per l’uso di frequenze licenziate, che oggi penalizzano i piccoli operatori a vantaggio dei più grandi”.
La rilevanza dell’FWA per la connettività del Paese è stata riconosciuta anche dall’AGCOM, che nel 2019 ha certificato il sorpasso dell’FWA nei confronti della fibra ottica, con 1,3 milioni di abbonati a fronte di 1,1 milioni di clienti serviti da collegamenti in FTTH, la fibra che arriva fino alle abitazioni. Il recepimento della direttiva europea rappresenta inoltre “l’opportunità per innovare il nostro codice delle comunicazioni elettroniche, introducendo nuove norme sulla neutralità della rete per i fornitori di contenuti e servizi online e prevedendo un quadro normativo che consenta lo sviluppo di progetti innovativi in ambito Internet of Things, in particolare superando le limitazioni esistenti che impediscono il lancio di offerte commerciali per la tecnologia Low Power Wide Area”, che consentirebbe di realizzare finalmente le smart cities e il monitoraggio di strade e ponti ma sarebbe utile persino nella gestione dell’emergenza in corso, potendo abilitare la sensoristica per il distanziamento sociale nei locali e sui mezzi di trasporto pubblici” ha osservato Boccardo richiamando l’attenzione dei Senatori sui limiti regolamentari che ancora bloccano la diffusione di questa tecnologia in Italia, diversamente da quanto accade in tutta Europa. Per questo, ha detto, è necessario intervenire al più presto.
Fonte: http://www.askanews.it/economia/2020/05/05/tlc-cfwa-societ%c3%a0-unica-della-rete-non-sia-ostacolo-a-concorrenza-pn_20200505_00097/