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Intervista a Enrico Boccardo: “Portiamo internet a tutti ma paghiamo più dei dei grandi”

Il presidente della Coalizione per coprire con il Wireless le zone isolate: «Il costo delle frequenze deve essere lo stesso».

Presidente da circa un anno della Coalizione Fixed Wireless Access, l’organizzazione impegnata ad abbattere il digital divide e a far arrivare Internet anche dove i cavi in rame non arrivano, Enrico Boccardo ha un compito difficile: portare i piccoli operatori a gareggiare con le grandi realtà del mondo delle Tlc. Per questo è in costante contatto con il governo. Il suo obiettivo è che i piccoli operatori possano pagare per le frequenze inutilizzate le stesse cifre elargite dai big del settore. Forse ci siamo, ma l’esecutivo deve trovare le coperture.

Quante aree remote avete connesso senza installare nuovi cavi?

“Noi abbiamo operatori wireless in ogni regione d’Italia. Per farle un esempio, in Piemonte ci sono 15 operatori che offrono il servizio Internet. Possiamo dire che in ogni regione ve ne siano almeno 10. Abbiamo coperto a livello rurale i cluster C e D del Paese (i più difficoltosi da raggiungere, ndr)”.

Con la tecnologia FWA quante utenze sono state raggiunte finora?

“L’Agcom sta da un paio di anni raccogliendo i dati sul nostro comparto. Secondo l’Autorità, a giugno 2019 abbiamo superato 1,3 milioni di linee. La crescita anno su anno è dell’11%. Noi siamo nati per sopperire al problema del digital divide. Devo dire che questo problema è presente in egual misura sia al Sud sia al Nord. Il problema c’è in ogni parte del territorio in cui con il rame non si riesce a portare il segnale. Il nostro comparto cresce a due cifre ogni anno…”

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