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Category "Rassegna Stampa"

Roma, 17 marzo 2020

L’emergenza coronavirus “sta determinando un incremento di domanda di connettività da parte degli italiani, che abbiamo stimato oltre il 50% in più rispetto all’abituale traffico di dati”. Lo sottolinea Enrico Boccardo, presidente della Coalizione per il Fixed wireless access (Cfwa), realtà che riunisce oltre 60 imprese ad azionariato prevalentemente italiano che condividono l’obiettivo di portare la connettività internet in tutta Italia, comprese le zone più impervie e difficili da raggiungere (aree bianche), dove gli operatori tradizionali non hanno investito. “Si tratta – sottolinea Boccardo – di una situazione senza precedenti che sta mettendo alla prova la capacità degli operatori Tlc di farne fronte. Anche in questo caso la tecnologia Fwa sta dando prova di grande resilienza”.

L’Fwa, basandosi su una tecnologia che sfrutta i collegamenti via etere, “consente di fornire servizi di connettività, anche ad altissime prestazioni anche nelle aree bianche, ovvero in quelle aree nelle quali sono assenti altre infrastrutture a banda larga, rappresentando un servizio indispensabile per i cittadini, per le imprese e per la pubblica amministrazione, in particolare in questo periodo in cui cresce il ricorso allo smart working, alla didattica a distanza e ai tanti altri servizi informatici e telematici”.

La possibilità di portare, grazie all’Fwa, connettività internet alle persone e alle aziende e in tempi pressochè immediati in tutto il paese rappresenta “un elemento fondamentale, strategico e che va sfruttato al meglio. Come imprese di pubblica utilità siamo pronti a potenziare ulteriormente le nostre infrastrutture e a garantire sempre, specialmente in questo momento critico, il funzionamento delle reti, l’operatività e la continuità dei servizi”.

Per facilitare questo compito le imprese aderenti a Cfwa hanno bisogno di “una maggiore e duratura disponibilità di frequenze per l’accesso e di una riduzione dei canoni per l’utilizzo delle frequenze di backbone, ove queste siano utilizzate per raggiungere, grazie a investimenti privati, aree nelle quali le infrastrutture di Tlc sono carenti. Spero che il governo – aggiunge Boccardo – possa intervenire in questo senso, anche in considerazione del fatto che una volta superata questa emergenza si sarà radicato nel paese un maggiore utilizzo delle reti di telecomunicazioni nei tanti ambiti della vita di ognuno”.

Fonte: http://www.askanews.it/economia/2020/03/17/cfwa-fixed-wireless-access-cruciale-per-smart-working-aree-bianche-pn_20200317_00138/?fbclid=IwAR3wElxveNUnSYNcZEUmPdOTuvtF80LU7UE1bgtGKDc4pKFXx3YXOq2qvfI

Milano, 17 marzo 2020

L’emergenza Coronavirus “sta determinando un incremento di domanda di connettività da parte degli italiani che abbiamo stimato oltre il 50% in più rispetto all’abituale traffico di dati. Si tratta di una situazione senza precedenti che sta mettendo alla prova la capacità degli operatori tlc di farne fronte. Anche in questo caso la tecnologia FWA sta dando prova di grande resilienza”. E’ quanto ha sottolineato Enrico Boccardo, presidente della Coalizione per il Fixed Wireless Access (CFWA), realtà che riunisce oltre 60 imprese ad azionariato prevalentemente italiano che condividono l’obiettivo di portare la connettività internet in tutta Italia, comprese le zone più impervie e difficili da raggiungere (cosiddette aree bianche), dove gli operatori tradizionali non hanno investito.

L’FWA, basandosi su una tecnologia che sfrutta i collegamenti via etere, “consente di fornire servizi di connettività, anche ad altissime prestazioni pure nelle aree bianche, ovvero in quelle aree nelle quali sono assenti altre infrastrutture a banda larga, rappresentando un servizio indispensabile per i cittadini, per le imprese e per la PA, in particolare in questo periodo in cui cresce il ricorso allo smart working, alla didattica a distanza e ai tanti altri servizi informatici e telematici”, ha osservato Boccardo. La possibilità di portare, grazie all’FWA, connettività Internet alle persone e alle aziende ed in tempi pressoché immediati in tutto il Paese rappresenta “un elemento fondamentale, strategico e che va sfruttato al meglio. Come imprese di pubblica utilità – afferma Boccardo – siamo pronti a potenziare ulteriormente le nostre infrastrutture e a garantire sempre, specialmente in questo momento critico, il funzionamento delle reti, l’operatività e la continuità dei servizi”.

Per facilitare questo compito le imprese aderenti a CFWA hanno bisogno di “una maggiore e duratura disponibilità di frequenze per l’accesso e di una riduzione dei canoni per l’utilizzo delle frequenze di backbone, ove queste siano utilizzate per raggiungere, grazie a investimenti privati, aree nelle quali le infrastrutture di tlc sono carenti. Spero che il Governo – ha concluso Boccardo – possa intervenire in questo senso, anche in considerazione del fatto che una volta superata questa emergenza si sarà radicato nel Paese un maggiore utilizzo delle reti di telecomunicazioni nei tanti ambiti della vita di ognuno”.

Fonte: https://it.finance.yahoo.com/notizie/coronavirus-boccardo-da-tecnologia-fwa-prova-grande-resilienza-114323580.html?guccounter=1&guce_referrer=aHR0cHM6Ly93d3cuZ29vZ2xlLmNvbS8&guce_referrer_sig=AQAAAA54oAmMb3wVYVqzMemHIjrBuJz_XxI1VwRklo7qsdUD5I9S-SSq-rADS5dn4_VyIzr-bngQYLunLI7XK_tOO_so3u4bYL2o_IPn-MRfObmMqMzoM-C86fdSQxO0khhjs5rGkChaxZOhuh77VYXrArTU_yT6kNioy0rwtx_ApGmw

Coronavirus/CFWA, Boccardo: “Fixed Wireless Access fondamentale per smart working in aree bianche”

martedì 17 marzo 2020

L’emergenza Coronavirus “sta determinando un incremento di domanda di connettività da parte degli italiani, che abbiamo stimato oltre il 50% in più rispetto all’abituale traffico di dati. Si tratta di una situazione senza precedenti che sta mettendo alla prova la capacità degli operatori TLC di farne fronte. Anche in questo caso la tecnologia FWA sta dando prova di grande resilienza”. È quanto sottolinea Enrico Boccardo, presidente della Coalizione per il Fixed Wireless Access (CFWA), realtà che riunisce oltre 60 imprese ad azionariato prevalentemente italiano che condividono l’obiettivo di portare la connettività internet in tutta Italia, comprese le zone più impervie e difficili da raggiungere (cosiddette aree bianche), dove gli operatori tradizionali non hanno investito.  L’FWA, basandosi su una tecnologia che sfrutta i collegamenti via etere, “consente di fornire servizi di connettività, anche ad altissime prestazioni pure nelle aree bianche, ovvero in quelle aree nelle quali sono assenti altre infrastrutture a banda larga, rappresentando un servizio indispensabile per i cittadini, per le imprese e per la PA, in particolare in questo periodo in cui cresce il ricorso allo smart working, alla didattica a distanza e ai tanti altri servizi informatici e telematici”, ha osservato Boccardo.

La possibilità di portare, grazie all’FWA, connettività Internet alle persone e alle aziende ed in tempi pressoché immediati in tutto il Paese rappresenta “un elemento fondamentale, strategico e che va sfruttato al meglio. Come imprese di pubblica utilità – afferma Boccardo – siamo pronti a potenziare ulteriormente le nostre infrastrutture e a garantire sempre, specialmente in questo momento critico, il funzionamento delle reti, l’operatività e la continuità dei servizi”.

Per facilitare questo compito le imprese aderenti a CFWA hanno bisogno di “una maggiore e duratura disponibilità di frequenze per l’accesso e di una riduzione dei canoni per l’utilizzo delle frequenze di backbone, ove queste siano utilizzate per raggiungere, grazie ad investimenti privati, aree nelle quali le infrastrutture di TLC sono carenti. Spero che il Governo – conclude Boccardo – possa intervenire in questo senso, anche in considerazione del fatto che una volta superata questa emergenza si sarà radicato nel Paese un maggiore utilizzo delle reti di telecomunicazioni nei tanti ambiti della vita di ognuno”.

Fonte: https://www.zazoom.it/2020-03-17/coronaviruscfwa-boccardo-fixed-wireless-access-fondamentale-per-smart-working-in-aree-bianche/6386401/?fbclid=IwAR01lqswWwyPs9zynEdFCS27yx5x476rvrTj2wq92eLmyByEbImar5mkm8U

Cresce in Italia la diffusione del Fixed Wireless Access (FWA), una tecnologia di connessione fissa complementare ma anche alternativa all’FTTH. Boccardo (CFWA): ‘Voucher per incentivare la domanda vanno introdotti nel rispetto del principio di neutralità tecnologica”.

Cresce in Italia la diffusione del Fixed Wireless Access (FWA), una tecnologia di connessione fissa, complementare ma anche alternativa alla fibra in versione FTTH e FTTC, che sta guadagnando sempre più terreno nell’arena della banda ultralarga di casa nostra. A dimostrare l’andamento positivo dell’FWA sono in primo luogo i dati dell’ultimo osservatorio AGCOM, che certifica il sorpasso consolidato dell’FWA nei confronti dell’FTTH, con 1,3 milioni di clienti a fronte di 1,1 milioni serviti dalla fibra fino a casa. Un dato sottolineato non a caso dall’amministratore delegato di Fastweb Alberto Calcagno, che per promuovere la rete FWA a livello nazionale ha siglato da poco un accordo con Linkem.

Cos’è il FWA

Il Fixed Wireless Access, rappresentato dalla Coalizione dell’FWA che raccoglie una sessantina di player della filiera, è una tecnologia di connessione fissa a banda ultralarga, da non confondere con l’utilizzo delle connessioni mobili per collegare abitazioni, che è un modello completamente diverso.  L’Agcom infatti, ha ben chiaro che l’FWA è una tecnologia fissa, il che non è affatto banale perché ha dei risvolti regolamentari importanti, relativi ad esempio al concetto di open internet e di neutralità della rete, presenti già nel nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche, in fase di recepimento in Italia.

Boccardo (CFWA) ‘Neutralità tecnologica per i voucher’

Rispetto all’FTTH (Fiber to the home) l’FWA è una tecnologia matura, che si sta diffondendo su tutto il territorio nazionale, anche se inizialmente è servita soprattutto per connettere le aree più periferiche del paese, dove la rete fissa in fibra tarderà ad arrivare. Il Presidente di CFWA Enrico Boccardo, ha detto che “per continuare a crescere si devono abbassare i costi delle frequenze che usiamo per i ponti radio, in questo modo si risolverebbe il digital divide di molte aree remote dove la fibra tarderà ad arrivare, perché ci permetterebbe di investire in queste zone in maniera remunerativa. L’FWA può inoltre rappresentare la soluzione per colmare rapidamente il divario digitale esistente tra il nostro Paese e gli altri partner europei. Per questo è importante che i voucher per incentivare la domanda vengano introdotti nel rispetto del principio di neutralità tecnologica”.

FWA non più ancillare all’FTTH

Detto questo, l’FWA non può più essere considerata una mera tecnologia “ancillare” rispetto all’FTTH, da utilizzare per raggiungere le case sparse nelle aree bianche, tanto più che le difficoltà di posa della fibra FTTH e i ritardi nell’attuazione del piano nazionale banda ultralarga spingono il nostro paese ad accelerare e a usare tutte le tecnologie disponibili per raggiungere al più presto la copertura a 100 Mbps (se non a un gigabit) di tutto il territorio. Per intendersi, l’FWA può permettere di coprire a 100 Mbps zone impervie come il Terminillo, dove l’FTTH non arriverà mai, ma anche zone presenti nelle aree grigie se non nere del paese.

I principali fornitori di tecnologie FWA, Linkem ed Eolo in primis, si stanno allargando a tutto il territorio nazionale e l’indotto comprende anche produttori di apparati e rappresenta una sorta di “terzo polo” o “terza via” tecnologica dell’ultrabroadband accanto a connessioni in fibra fino a casa (FTTH) e in fibra misto rame (FTTC).

FWA la posizione di Linkem

Dal canto suo Linkem, l’operatore 5G specializzato nell’erogazione di servizi Internet a banda ultralarga senza fili, ci fa sapere in una nota che crede da sempre nello sviluppo di reti Fixed Wireless Access (FWA) ad alta capacità e nel ruolo che la tecnologia wireless fissa svolge come reale alternativa infrastrutturale per la fornitura di servizi a banda ultralarga nel mercato italiano delle telecomunicazioni anche nella prospettiva del 5G.

Linkem, già presente nelle principali città italiane, ha realizzato la più estesa rete proprietaria di accesso wireless che serve più di 600 mila clienti residenziali e business con una copertura del 70% del territorio nazionale. Nell’ottica della neutralità tecnologica, Linkem non vede la tecnologia FTTH quale antagonista del modello FWA, al contrario entrambe valide alternative per offrire connettività, adattabile alle necessità di famiglie e imprese e ad erogare prestazioni fino a 1 Giga.

Pur rimanendo ogni operatore autonomo nella definizione delle proprie strategie commerciali e di offerta ai clienti finali, Linkem ritiene opportuno realizzare collaborazioni strategiche e partnership finalizzate al miglioramento delle infrastrutture per la connettività a banda ultralarga al fine di supportare lo sviluppo dell’ecosistema 5G e la trasformazione digitale del Paese.

Voucher per la banda ultralarga

A questo punto, visto che il 23 gennaio ci sarà la riunione del COBUL, il comitato per l’attuazione della banda ultralarga, l’auspicio è che i voucher per il sostegno della banda ultralarga vengano approvati in base al principio di neutralità tecnologica, e che pertanto siano garantiti anche per l’FWA oltreché per l’FTTH e l’FTTC. Una posizione sostenuta dalla Lega e dal alcune regioni come il Veneto, che spingono per l’assegnazione dei voucher a tutte le tecnologie ultrabroadband future proof non limitandoli alla fibra FTTH e FTTC. Resta ancora da capire se i voucher saranno garantiti anche alle famiglie, oltreché a PMI, scuole e uffici pubblici come chiede il M5S.

 

Fonte: https://www.key4biz.it/banda-ultralarga-il-fwa-non-piu-ancillare-superati-i-clienti-dellftth/286242/

Il presidente della Coalizione per coprire con il Wireless le zone isolate: «Il costo delle frequenze deve essere lo stesso».

Presidente da circa un anno della Coalizione Fixed Wireless Access, l’organizzazione impegnata ad abbattere il digital divide e a far arrivare Internet anche dove i cavi in rame non arrivano, Enrico Boccardo ha un compito difficile: portare i piccoli operatori a gareggiare con le grandi realtà del mondo delle Tlc. Per questo è in costante contatto con il governo. Il suo obiettivo è che i piccoli operatori possano pagare per le frequenze inutilizzate le stesse cifre elargite dai big del settore. Forse ci siamo, ma l’esecutivo deve trovare le coperture.

Quante aree remote avete connesso senza installare nuovi cavi?

“Noi abbiamo operatori wireless in ogni regione d’Italia. Per farle un esempio, in Piemonte ci sono 15 operatori che offrono il servizio Internet. Possiamo dire che in ogni regione ve ne siano almeno 10. Abbiamo coperto a livello rurale i cluster C e D del Paese (i più difficoltosi da raggiungere, ndr)”.

Con la tecnologia FWA quante utenze sono state raggiunte finora?

“L’Agcom sta da un paio di anni raccogliendo i dati sul nostro comparto. Secondo l’Autorità, a giugno 2019 abbiamo superato 1,3 milioni di linee. La crescita anno su anno è dell’11%. Noi siamo nati per sopperire al problema del digital divide. Devo dire che questo problema è presente in egual misura sia al Sud sia al Nord. Il problema c’è in ogni parte del territorio in cui con il rame non si riesce a portare il segnale. Il nostro comparto cresce a due cifre ogni anno…”

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Allo studio un accordo con Terna per connettere a Internet wireless anche le aree remote

Roma, 19 novembre 2019 – La tecnologia Fixed Wireless Access (FWA) in Italia e il suo contributo per raggiungere più rapidamente i risultati di copertura fissati a livello europeo. Smart City e Internet of Things (IoT). Il ruolo della politica. Questi i temi del Convegno annuale della Coalizione del Fixed Wireless Access (CFWA), che rappresenta gli operatori del settore, alla presenza degli Onorevoli Luca Carabetta e Paolo Giuliodori, Movimento 5 Stelle; dell’On. Enza Bruno Bossio, Partito Democratico, e dell’On. Massimiliano Capitanio, Lega.

L’FWA, soluzione basata sull’integrazione tra fibra ottica e ponti radio per offrire servizi di banda ultralarga (oltre 30Mbps), ha un ruolo importante nel superamento del digital divide. A fine giugno 2019 gli accessi FW sono cresciuti dell’11% su base annua sfiorando 1,3 milioni di linee (Agcom: Osservatorio delle comunicazioni, 16 ottobre 2019).

Per rispondere alle domande di Internet dei territori, CFWA sta lavorando a un accordo con Terna che prevede l’installazione di apparati di operatori wireless sui tralicci in alta tensione della società. L’intesa è centrale nel progetto di connettere alla rete Internet anche le aree più periferiche ed economicamente svantaggiate.

“Questo Paese può salvarsi solo con la digitalizzazione e per ricollegare coloro che sono rimasti indietro proponiamo una ricetta molto semplice: dare agli operatori wireless la possibilità di espandersi, a livello regionale e nazionale, abbassando il costo delle frequenze per portare i collegamenti Internet nelle aree remote”, spiega Enrico Boccardo, Presidente di CFWA. “Come dimostrano i ritardi nei piani per la banda ultralarga di Infratel certe aree non verranno raggiunte nemmeno con gli aiuti di Stato e si stanno accumulando ritardi preoccupanti. Il nostro modello di business – osserva Boccardo – è più veloce e più sostenibile perché non dobbiamo fare scavi. Anche l’accordo a cui stiamo lavorando con Terna va in questa direzione: i tralicci di Terna diventeranno un asset dove poggiare le nostre antenne e raggiungere velocemente i clienti”.

“Auspico che sia possibile individuare a breve le modalità più opportune per permettere anche ai piccoli operatori di fare investimenti nelle frequenze – commenta l’On. Carabetta – per garantire la concorrenza e dare slancio allo sviluppo tecnologico dei territori”. Sulla stessa linea l’On. Giuliodori che sottolinea l’importanza che “la politica non imbrigli la libera iniziativa con un’eccessiva regolamentazione, intervenendo dove strettamente necessario, in modo da non strozzare il mercato e creare una disparità in termini di concorrenza che colpisce soprattutto le piccole imprese”.

Gli operatori wireless possiedono un’infrastruttura piuttosto snella che si appoggia, di solito, a poche decine di ponti radio. Da qui la proposta di CFWA: “Rendere accessibili i primi 80 collegamenti a costi sostenibili per un piccolo operatore. È una misura che costerebbe pochissimo nella fase iniziale ma che nel medio-lungo periodo porterebbe risorse nelle casse dello Stato contribuendo a far crescere l’economia locale”, sottolinea Boccardo.

“Come evidenziato dai dati dell’Indice Desi (Indice di digitalizzazione dell’economia e della società), gli investimenti fatti negli ultimi anni anche nelle aree bianche non hanno ancora dato un impulso decisivo allo sviluppo della domanda di connettività.

Come parlamentari abbiamo il dovere di verificare, anche con Infratel, quanta parte dell’infrastruttura in fibra esistente sia al momento inutilizzata, al fine di trovare le soluzioni più adeguate per colmare il Digital divide”, così l’On. Bruno Bossio (PD).

Per l’On. Capitanio “E’ necessario intervenire al più presto sui voucher per evitare che vadano disperse le risorse stanziate per il rilancio della domanda di connettività sui territori, come abbiamo richiesto in una risoluzione presentata presso la Commissione Trasporti della Camera”.

Aspettando la rivoluzione del 5G, l’Internet of Things sta già proiettando l’Italia in un mondo che nel giro di pochi anni porterà a interconnettere persone e oggetti. Numerosi paesi hanno già promosso lo sviluppo delle soluzioni LPWAN (Low Power Wide Area Network) e di standard aperti per favorire lo sviluppo di un ecosistema digitale innovativo che costituirà la base anche per successive evoluzioni tecnologiche.

L’Italia però sconta la specificità del contesto nazionale legata all’utilizzo delle frequenze 863-870 MHz da parte del Ministero della Difesa e che ha portato all’avvio di una fase di sperimentazione da parte degli operatori. L’esito di queste sperimentazioni ha dimostrato come sia possibile già oggi uscire dalla fase transitoria per consentire la definitiva affermazione delle soluzioni LPWAN e favorire l’avvio degli investimenti nel settore IoT. CFWA chiede quindi che vengano presi quanto prima i necessari provvedimenti ministeriali perché, come dimostrano le analisi relative all’efficienza tecnica ed economica, il moltiplicatore economico della banda 863-870 MHz è tra i più alti e frenarne lo sviluppo significherebbe generare un danno sia per il sistema produttivo sia per i consumatori finali.

La Coalizione del Fixed Wireless Access (CFWA), nata ad aprile 2016, è costituita da rappresentanti dell’intera filiera del FWA. Obiettivo della Coalizione è portare la banda ultralarga in tutta Italia, comprese le zone economicamente svantaggiate e più periferiche, grazie alla tecnologia Fixed Wireless Access. CFWA rappresenta oggi oltre 60 aziende, ad azionariato prevalentemente italiano, con un giro d’affari di 3 miliardi di euro e circa 8.500 addetti diretti.

Fonte: https://www.romadailynews.it/eventi/convegno-annuale-cfwa-2019-ridurre-costi-delle-frequenze-digitalizzare-paese-senza-lasciare-nessuno-indietro-0427592/

“Il Paese è a rischio di recessione tecnologica: il Mise non ha ancora assegnato le deleghe ai sottosegretari, il Cobul è fermo dal 17 luglio e solo ieri il presidente Conte ha battuto un colpo, il piano per la banda ultralarga è in ultra ritardo e, nonostante i nostri ordini del giorno in Aula e la nostra proposta di Risoluzione in Commissione, il Governo tiene congelati 1,3 miliardi di euro per i voucher. Se davvero vogliamo superare il digital divide, realizzare una rete nazionale e soprattutto garantire fin da subito una connessione dignitosa a tutti i cittadini, dobbiamo sostenere concretamente gli imprenditori che hanno creduto nell’fwa, realizzando di fatto quanto non e’ stato in grado di fare lo Stato. Due le priorità subito praticabili: ridurre i costi delle frequenze, come la Lega chiede da oltre un anno, e far conoscere l’fwa come scelta possibile, anche attraverso un maggior coinvolgimento di Agcom che deve dedicare risorse umane ed economiche alla semisconosciuta Broadband Map”. Lo dichiara Massimiliano Capitanio, deputato Lega, Segretario della Vigilanza Rai e membro della Commissione Poste, Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, intervenuto al convegno annuale della Coalizione del Fixed Wireless Access. Broadband Map Il Decreto Salva Italia ha dato all’Autorità il compito di costituire una banca dati di tutte le reti di accesso ad Internet esistenti sul territorio nazionale. La banca dati offre la possibilita’ di analizzare lo stato di sviluppo dell’offerta di accesso ad Internet al singolo indirizzo e di fare valutazioni comparative sulle diverse tecnologie e velocita’. Le informazioni possono essere utilizzate per sapere a casa propria quale infrastruttura di accesso ad Internet arriva o per identificare eventuali misure per colmare il divario digitale. La banca dati è disponibile all’indirizzo maps.agcom.it.

Fonte: Articolo Ansa

La tecnologia Fixed Wireless Access (FWA) in Italia e il suo contributo per raggiungere più rapidamente i risultati di copertura fissati a livello europeo. Smart City e Internet of Things (IoT). Il ruolo della politica. Questi i temi del Convegno annuale della Coalizione del Fixed Wireless Access (CFWA), che rappresenta gli operatori del settore, alla presenza degli Onorevoli Luca Carabetta e Paolo Giuliodori, Movimento 5 Stelle; dell’On. Enza Bruno Bossio, Partito Democratico, e dell’On. Massimiliano Capitanio, Lega. L’FWA, soluzione basata sull’integrazione tra fibra ottica e ponti radio per offrire servizi di banda ultralarga (oltre 30Mbps), ha un ruolo importante nel superamento del digital divide. A fine giugno 2019 gli accessi FW sono cresciuti dell’11% su base annua sfiorando 1,3 milioni di linee (Agcom: Osservatorio delle comunicazioni, 16 ottobre 2019).

Per rispondere alle domande di Internet dei territori, CFWA sta lavorando a un accordo con Terna che prevede l’installazione di apparati di operatori wireless sui tralicci in alta tensione della società. L’intesa è centrale nel progetto di connettere alla rete Internet anche le aree più periferiche ed economicamente svantaggiate. “Questo Paese può salvarsi solo con la digitalizzazione e per ricollegare coloro che sono rimasti indietro proponiamo una ricetta molto semplice: dare agli operatori wireless la possibilità di espandersi, a livello regionale e nazionale, abbassando il costo delle frequenze per portare i collegamenti Internet nelle aree remote”, spiega Enrico Boccardo, Presidente di CFWA. “Come dimostrano i ritardi nei piani per la banda ultralarga di Infratel certe aree non verranno raggiunte nemmeno con gli aiuti di Stato e si stanno accumulando ritardi preoccupanti. Il nostro modello di business – osserva Boccardo – è più veloce e più sostenibile perché non dobbiamo fare scavi. Anche l’accordo a cui stiamo lavorando con Terna va in questa direzione: i tralicci di Terna diventeranno un asset dove poggiare le nostre antenne e raggiungere velocemente i clienti”.

“Auspico che sia possibile individuare a breve le modalità più opportune per permettere anche ai piccoli operatori di fare investimenti nelle frequenze – commenta l’On. Carabetta – per garantire la concorrenza e dare slancio allo sviluppo tecnologico dei territori”. Sulla stessa linea l’On. Giuliodori che sottolinea l’importanza che “la politica non imbrigli la libera iniziativa con un’eccessiva regolamentazione, intervenendo dove strettamente necessario, in modo da non strozzare il mercato e creare una disparità in termini di concorrenza che colpisce soprattutto le piccole imprese”.

Gli operatori wireless possiedono un’infrastruttura piuttosto snella che si appoggia, di solito, a poche decine di ponti radio. Da qui la proposta di CFWA: “Rendere accessibili i primi 80 collegamenti a costi sostenibili per un piccolo operatore. È una misura che costerebbe pochissimo nella fase iniziale ma che nel medio-lungo periodo porterebbe risorse nelle casse dello Stato contribuendo a far crescere l’economia locale”, sottolinea Boccardo.

“Come evidenziato dai dati dell’Indice Desi1, gli investimenti fatti negli ultimi anni anche nelle aree bianche non hanno ancora dato un impulso decisivo allo sviluppo della domanda di connettività. 1 Indice di digitalizzazione dell’economia e della società Come parlamentari abbiamo il dovere di verificare, anche con Infratel, quanta parte dell’infrastruttura in fibra esistente sia al momento inutilizzata, al fine di trovare le soluzioni più adeguate per colmare il Digital divide”, così l’On. Bruno Bossio (PD).

Per l’On. Capitanio “E’ necessario intervenire al più presto sui voucher per evitare che vadano disperse le risorse stanziate per il rilancio della domanda di connettività sui territori, come abbiamo richiesto in una risoluzione presentata presso la Commissione Trasporti della Camera”. Aspettando la rivoluzione del 5G, l’Internet of Things sta già proiettando l’Italia in un mondo che nel giro di pochi anni porterà a interconnettere persone e oggetti. Numerosi paesi hanno già promosso lo sviluppo delle soluzioni LPWAN (Low Power Wide Area Network) e di standard aperti per favorire lo sviluppo di un ecosistema digitale innovativo che costituirà la base anche per successive evoluzioni tecnologiche.

L’Italia però sconta la specificità del contesto nazionale legata all’utilizzo delle frequenze 863-870 MHz da parte del Ministero della Difesa e che ha portato all’avvio di una fase di sperimentazione da parte degli operatori. L’esito di queste sperimentazioni ha dimostrato come sia possibile già oggi uscire dalla fase transitoria per consentire la definitiva affermazione delle soluzioni LPWAN e favorire l’avvio degli investimenti nel settore IoT. CFWA chiede quindi che vengano presi quanto prima i necessari provvedimenti ministeriali perché, come dimostrano le analisi relative all’efficienza tecnica ed economica, il moltiplicatore economico della banda 863-870 MHz è tra i più alti e frenarne lo sviluppo significherebbe generare un danno sia per il sistema produttivo sia per i consumatori finali.

 

Fonte: https://www.liberoquotidiano.it/news/economia/13533903/cfwa-ridurre-i-costi-delle-frequenze-per-digitalizzare-il-paese-allo-studio-un-accordo-con-terna.html

Dare agli operatori wireless la possibilità di espandersi, a livello regionale e nazionale, abbassando il costo delle frequenze per portare i collegamenti Internet nelle aree remote. Questa una delle proposte avanzate dalla Coalizione del fixed wireless access (Cfwa), che rappresenta gli operatori del settore nel corso del convegno annuale che si è tenuto oggi.

L’Fwa, soluzione basata sull’integrazione tra fibra ottica e ponti radio per offrire servizi di banda ultralarga (oltre 30Mbps), ha un ruolo importante nel superamento del digital divide. A fine giugno 2019 gli accessi Fw sono cresciuti dell’11% su base annua sfiorando 1,3 milioni di linee.

Per rispondere alle domande di Internet dei territori, Cfwa sta lavorando a un accordo con Terna che prevede l’installazione di apparati di operatori wireless sui tralicci in alta tensione della società. L’intesa è centrale nel progetto di connettere alla rete Internet anche le aree più periferiche ed economicamente svantaggiate.

“Questo paese può salvarsi solo con la digitalizzazione e per ricollegare coloro che sono rimasti indietro proponiamo una ricetta molto semplice: dare agli operatori wireless la possibilità di espandersi, a livello regionale e nazionale, abbassando il costo delle frequenze per portare i collegamenti Internet nelle aree remote”, ha spiegato Enrico Boccardo, presidente di Cfwa. “Come dimostrano i ritardi nei piani per la banda ultralarga di Infratel certe aree non verranno raggiunte nemmeno con gli aiuti di Stato e si stanno accumulando ritardi preoccupanti”.

“Il nostro modello di business – ha osservato Boccardo – è più veloce e più sostenibile perché non dobbiamo fare scavi. Anche l’accordo a cui stiamo lavorando con Terna va in questa direzione: i tralicci di Terna diventeranno un asset dove poggiare le nostre antenne e raggiungere velocemente i clienti”.

Gli operatori wireless possiedono un’infrastruttura piuttosto snella che si appoggia, di solito, a poche decine di ponti radio. Da qui la proposta di Cfwa: “Rendere accessibili i primi 80 collegamenti a costi sostenibili per un piccolo operatore. È una misura che costerebbe pochissimo nella fase iniziale ma che nel medio-lungo periodo porterebbe risorse nelle casse dello Stato contribuendo a far crescere l’economia locale”, sottolinea Boccardo.

Fonte: https://it.finance.yahoo.com/notizie/tlc-cfwa-tagliare-costi-frequenze-per-ridurre-digital-143315956.html

Allo studio un accordo con Terna per connettere a Internet wireless anche le aree remote.
La tecnologia Fixed Wireless Access (FWA) in Italia e il suo contributo per raggiungere più rapidamente i risultati di copertura fissati a livello europeo. Smart City e Internet of Things (IoT). Il ruolo della politica. Questi i temi del Convegno annuale della Coalizione del Fixed Wireless Access (CFWA), che rappresenta gli operatori del settore, alla presenza degli Onorevoli Luca Carabetta e Paolo Giuliodori, Movimento 5 Stelle; dell’On. Enza Bruno Bossio, Partito Democratico, e dell’On. Massimiliano Capitanio, Lega.
L’FWA, soluzione basata sull’integrazione tra fibra ottica e ponti radio per offrire servizi di banda ultralarga (oltre 30Mbps), ha un ruolo importante nel superamento del digital divide. A fine giugno 2019 gli accessi FW sono cresciuti dell’11% su base annua sfiorando 1,3 milioni di linee (Agcom: Osservatorio delle comunicazioni, 16 ottobre 2019).
Per rispondere alle domande di Internet dei territori, CFWA sta lavorando a un accordo con Terna che prevede l’installazione di apparati di operatori wireless sui tralicci in alta tensione della società. L’intesa è centrale nel progetto di connettere alla rete Internet anche le aree più periferiche ed economicamente svantaggiate.
“Questo Paese può salvarsi solo con la digitalizzazione e per ricollegare coloro che sono rimasti indietro proponiamo una ricetta molto semplice: dare agli operatori wireless la possibilità di espandersi, a livello regionale e nazionale, abbassando il costo delle frequenze per portare i collegamenti Internet nelle aree remote”, spiega Enrico Boccardo, Presidente di CFWA. “Come dimostrano i ritardi nei piani per la banda ultralarga di Infratel certe aree non verranno raggiunte nemmeno con gli aiuti di Stato e si stanno accumulando ritardi preoccupanti. Il nostro modello di business – osserva Boccardo – è più veloce e più sostenibile perché non dobbiamo fare scavi. Anche l’accordo a cui stiamo lavorando con Terna va in questa direzione: i tralicci di Terna diventeranno un asset dove poggiare le nostre antenne e raggiungere velocemente i clienti”.
“Auspico che sia possibile individuare a breve le modalità più opportune per permettere anche ai piccoli operatori di fare investimenti nelle frequenze – commenta l’On. Carabetta – per garantire la concorrenza e dare slancio allo sviluppo tecnologico dei territori”. Sulla stessa linea l’On. Giuliodori che sottolinea l’importanza che “la politica non imbrigli la libera iniziativa con un’eccessiva regolamentazione, intervenendo dove strettamente necessario, in modo da non strozzare il mercato e creare una disparità in termini di concorrenza che colpisce soprattutto le piccole imprese”.
Gli operatori wireless possiedono un’infrastruttura piuttosto snella che si appoggia, di solito, a poche decine di ponti radio. Da qui la proposta di CFWA: “Rendere accessibili i primi 80 collegamenti a costi sostenibili per un piccolo operatore. È una misura che costerebbe pochissimo nella fase iniziale ma che nel medio-lungo periodo porterebbe risorse nelle casse dello Stato contribuendo a far crescere l’economia locale”, sottolinea Boccardo.
“Come evidenziato dai dati dell’Indice Desi , gli investimenti fatti negli ultimi anni anche nelle aree bianche non hanno ancora dato un impulso decisivo allo sviluppo della domanda di connettività. Come parlamentari abbiamo il dovere di verificare, anche con Infratel, quanta parte dell’infrastruttura in fibra esistente sia al momento inutilizzata, al fine di trovare le soluzioni più adeguate per colmare il Digital divide”, così l’On. Bruno Bossio (PD).
Per l’On. Capitanio “E’ necessario intervenire al più presto sui voucher per evitare che vadano disperse le risorse stanziate per il rilancio della domanda di connettività sui territori, come abbiamo richiesto in una risoluzione presentata presso la Commissione Trasporti della Camera”.
Aspettando la rivoluzione del 5G, l’Internet of Things sta già proiettando l’Italia in un mondo che nel giro di pochi anni porterà a interconnettere persone e oggetti. Numerosi paesi hanno già promosso lo sviluppo delle soluzioni LPWAN (Low Power Wide Area Network) e di standard aperti per favorire lo sviluppo di un ecosistema digitale innovativo che costituirà la base anche per successive evoluzioni tecnologiche.
L’Italia però sconta la specificità del contesto nazionale legata all’utilizzo delle frequenze 863-870 MHz da parte del Ministero della Difesa e che ha portato all’avvio di una fase di sperimentazione da parte degli operatori. L’esito di queste sperimentazioni ha dimostrato come sia possibile già oggi uscire dalla fase transitoria per consentire la definitiva affermazione delle soluzioni LPWAN e favorire l’avvio degli investimenti nel settore IoT. CFWA chiede quindi che vengano presi quanto prima i necessari provvedimenti ministeriali perché, come dimostrano le analisi relative all’efficienza tecnica ed economica, il moltiplicatore economico della banda 863-870 MHz è tra i più alti e frenarne lo sviluppo significherebbe generare un danno sia per il sistema produttivo sia per i consumatori finali.
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